Hour Of Faith Ministry

NIna Nkansah great bass player and singer

Ancora una volta una bella esperienza, ancora una volta ho trovato un pezzo di mondo dietro l’angolo di casa. Ancora una volta la mia curiosità mi ha spinto and andare un passo avanti, oltre i pregiudizi e oltre le stupide paure degli uomini piccoli.

HOUR OF FAITH MINISTRY
HOUR OF FAITH MINISTRY
Gabriel Opoku play the drum
Gabriel Opoku play the drum
Anna Opoku
Anna Opoku
Anna Opoku and Nina Nkansah
Anna Opoku and Nina Nkansah
Stephen Opoku singing
Stephen Opoku singing
Gabriel Opoku play the percussion
Gabriel Opoku play the percussion
Anna Opoku on the left, Nina Nkansah in the center and Rose Boadu
Anna Opoku on the left, Nina Nkansah in the center and Rose Boadu
Henrietta Akoto
Henrietta Akoto
The priest Charles Sarfo Boadi during his energic sermon
The priest Charles Sarfo Boadi during his energic sermon
Anna Opoku
Anna Opoku
Is the turn of Zarch Nh Kesse (in the center) to sing as soloist voice
Is the turn of Zarch Nh Kesse (in the center) to sing as soloist voice
Charles and Stephen preach together
Charles and Stephen preach together
Francis Asare Kwabena is also the sound engineer
Francis Asare Kwabena is also the sound engineer
The pastor and his wife dance with a little girl
The pastor and his wife dance with a little girl

Don’t look backward, look forward … everything go to be all right!!!
Queste le parole ripetute più volte durante la predicazione del pastore Charles.
Tra canti e cori la messa si è conclusa con una benedizione nei confronti miei e di Roberto (che mi ha aiutato con il back stage) per la quale ringrazio Charles e Francis.

Francis Asare Kwabena and his wife Evelin Asare
Francis Asare Kwabena and his wife Evelin Asare

Un ringraziamento speciale a Francis che mi ha dato questa opportunità, a Charles per la sua ospitalità, a Olivia che mi ha aiutato a capire le parole dei predicatori e infine a tutti quanti Domenica mi hanno accolto con un sorriso, una stretta di mano e una parola magica che dovremmo imparare a pronunciare più spesso: “WELCOME”.

 

Vicino a casa

A volte ci si abitua al luogo in cui si vive, al punto di non riconoscerne più la bellezza. Poi capita che un giorno, all’improvviso qualcosa ti colpisce e ricominci a notare il bello attorno a te.

Pepi Merisio OGGI

Pepi Merisio (fotografo)
©andrea::tognoli

Da ragazzini, a scuola, durante l’intervallo, giocando con i compagni di classe, si fingeva sempre di essere qualcuno. Ognuno di noi aveva i suoi eroi: qualcuno di noi si immaginava, sorvolando la città, vedere attraverso i muri, con una tutina blu con la esse di Superman sul petto; qualcun altro si sentiva forte come Hulk, l’uomo verde bruttino con una forza disumana. Ma l’eroe che andava per la maggiore era l’Uomo Ragno. L’Uomo Ragno era davvero il più gettonato. Si arrampicava sui grattaceli, catturava i cattivi con le sue ragnatele, era veloce come una mosca e li fregava sempre tutti. L’Uomo Ragno era il numero uno.

In quel periodo a casa mia c’erano sempre in bella mostra dei libri del Touring Club e spesso mi ritrovavo a sfogliarli soffermandomi in particolare sulle fotografie, che fin da allora attiravano la mia attenzione e la mia curiosità. Chissà dove erano state scattate, chissà che bello andare in tutti quei posti a fare fotografie. Il fotografo… io da grande volevo fare il fotografo.

La piccola compatta che mi regalarono per la prima comunione era sempre a portata di mano con un rullino da 24 pose pronto per essere impresso da ogni cosa che attirasse la mia attenzione. Un giorno guardavo una fotografia, e la didascalia riportava il nome del fotografo: Pepi Merisio. Mio papà mi disse che Pepi Merisio era un fotografo di Bergamo e che era nato qui vicino, a Caravaggio. Da quel momento Pepi Merisio diventò il mio chiodo fisso, il mio eroe. Io, da grande, volevo essere come Pepi Merisio; altro che l’uomo ragno!

A distanza di più di quarant’anni, oggi, 28 Ottobre 2017, io ho fotografato il mio eroe di bambino.

error: Content is protected !!